A Zonzo Per L’ Abruzzo: Antiche Strade Ferrate Per Viaggiare A Ritmo Lento.
LA TRANSIBERIANA D’ABRUZZO

LA TRANSIBERIANA D’ABRUZZO
La linea sulla quale viaggia il treno è quella Sulmona-Isernia. È una linea che è rimasta in uso per 117 anni. Inaugurata alla fine dell’800 è stata costruita con la tecnologia dell’epoca ed era rimasta in vita fino al 2011 anno in cui, per motivazioni che riguardavano proprio l’assenza di passeggeri, era stato deciso di smantellarla.
Poi, grazie a queste novità legate ai treni storici, la linea è stata salvata e sono state ripristinate le carrozze originali in legno con il riscaldamento sotto ai sedili. Ma come nasce l’idea di riprendere a far viaggiare questi treni? Nel 1980 un articolo a cura di Luciano Zeppegno sulla rivista “Gente Viaggi” descriveva un lungo itinerario in treno diviso in dieci tappe attraverso l’Appennino definendolo ” la Transiberiana italiana“.
Dall’Umbria verso sud, passando per il Reatino, L’Aquila e Sulmona, per poi arrampicarsi sulla Majella fino agli altipiani maggiori d’Abruzzo, scendere in Molise fino ad Isernia e Campobasso, poi Il Sannio beneventano, la Lucania fino a raggiungere Lagonegro. Per lunghi anni questo reportage finì nel dimenticatoio grazie al buono stato della ferrovia.
La lenta agonia iniziò alla fine degli anni 90 quando i collegamenti cominciarono ad essere ridotti fino ad arrivare ad ottobre 2010 con la sospensione della tratta Castel di Sangro Isernia e, poco dopo, nel dicembre 2011 con la sospensione degli ultimi collegamenti superstiti tra Sulmona e Castel di Sangro nel silenzio di tutti gli enti pubblici d’Abruzzo e Molise. Fu così che quel vecchio reportage di viaggio del 1980 tornò protagonista grazie ad un gruppo di appassionati riuniti in un’associazione culturale chiamata “le Rotaie” con sede a Isernia.
L’associazione, che poi prese una svolta imprenditoriale, diede vita al progetto che rappresenta a tutt’oggi l’ariete del turismo ferroviario in Italia. L’appellativo ‘Transiberiana d’Italia’ venne utilizzato proprio in quella difficile stagione tra il 2011 e il 2013 nella quale si richiedeva un forte slancio mediatico che favorisse l’interesse verso una ferrovia che stava lentamente morendo rischiando la dismissione definitiva. Il primo treno fu organizzato il 4 marzo 2012 ed ebbe un successo clamoroso ed inaspettato con un convoglio storico di ben 10 carrozze e oltre 500 partecipanti provenienti da tutta Italia e dall’estero. In pochi mesi, grazie ai primi treni speciali per turisti effettuati con automotrice del trasporto regionale di Trenitalia, uscirono decine gli articoli e i servizi di grandi testate nazionali celebrarono la rinascita della piccola “Transiberiana d’Italia.”
Sebbene da molti locali sia ancora chiamata affettuosamente la “Napoletana”, specie chi l’aveva vissuta in prima persona come viaggiatore da e per Napoli verso l’Abruzzo e il Molise, la ferrovia Sulmona Isernia è riuscita ad uscire dall’anonimato e ad attirare l’interesse delle Ferrovie dello Stato affinché potesse trovare una nuova vita. Nel maggio 2014 la tratta riapre ufficialmente come ferrovia turistica: nasce il progetto “Binari senza tempo” di fondazione FS italiane e la ‘Transiberiana d’Italia’ diventa subito protagonista del panorama del turismo ferroviario nel nostro paese raccogliendo il successo e portandola a competere con le altre ferrovie turistiche italiane già da anni avviate a progetti simili. Il viaggio in treno storico, cullati a bassa velocità sulle carrozze d’epoca immerge in una dimensione in cui le persone e i luoghi si riconnettono tra loro, lasciando da parte la frenesia del quotidiano.
È un’esperienza da vivere a passo lento e ad alta socialità, per interagire, conoscere, conoscersi ed apprezzare le bellezze del territorio.
DONATELLA AREZZINI