COMUNICATI STAMPA

COMUNICATO STAMPA AMSI-UMEM-UNITI PER UNIRE-CO-mai-AISC NEWS 21 GIU 2025 / Foad Aodi e Aroldo Curzi Mattei: “Dobbiamo collaborare di più con l’Africa e chiedere che cosa può fare per l’Italia. 

Foad Aodi e Aroldo Curzi Mattei: “Dobbiamo collaborare di più con l’Africa e chiedere che cosa può fare per l’Italia.  Per noi la prevenzione, la tecnologia e la telemedicina in sanità sono fondamentali.

COMUNICATO STAMPA AMSI-UMEM-UNITI PER UNIRE-CO-mai-AISC NEWS

Foad Aodi e Aroldo Curzi Mattei: “Dobbiamo collaborare di più con l’Africa e chiedere che cosa può fare per l’Italia.  Per noi la prevenzione, la tecnologia e la telemedicina in sanità sono fondamentali.

Collescipoli, il cuore dell’Africa nel centro d’Italia: con la Fondazione Mattei, nella Giornata del Rifugiato, nuove rotte per cooperare da pari a pari. Tra gli ospiti d’onore il Prof. Foad Aodi, presidente AMSI, UMEM, Co-Mai, Uniti per Unire e direttore AISC News.

Aodi–Belaitouche–Calisesi: «Serve un nuovo patto euro-africano basato su progetti reali, rispetto reciproco e responsabilità condivisa. Basta assistenzialismo: costruiamo insieme reti, gemellaggi e sviluppo locale, con un’informazione libera che valorizzi le buone pratiche»

TERNI 21 GIU 2025 – Il secondo Incontro Internazionale promosso dalla Fondazione Enrico Mattei si è tenuto il 20 e 21 giugno a Collescipoli, in concomitanza simbolica con la Giornata Mondiale del Rifugiato, con il patrocinio del Comune di Terni e della Fondazione Carit. Due giorni intensi, tra tavole rotonde, dialogo istituzionale e visioni operative per riscrivere le regole della cooperazione tra Italia e Africa.

La Fondazione Mattei e il nuovo approccio alla cooperazione

La Fondazione Enrico Mattei, presieduta da Aroldo Curzi Mattei, è un soggetto indipendente che promuove iniziative economiche e formative in ambito euro-africano. Pur non rientrando formalmente nel Piano Mattei del Governo italiano, ne incarna lo spirito, puntando su cooperazione paritaria, sviluppo locale, coinvolgimento delle diaspore, e sinergie tra imprese, università, enti locali e comunità africane.

Il Metodo Mattei: visione storica e applicazione concreta

Il “Metodo Mattei” si rifà alla visione originaria di Enrico Mattei, il manager pubblico che nel dopoguerra immaginò rapporti equi tra Italia e Paesi produttori di risorse, rifiutando il neocolonialismo economico. Questo approccio puntava su accordi fondati su pari dignità tra partner, condivisione delle risorse e benefici reciproci.
La Fondazione Enrico Mattei, nel solco di quella visione, propone oggi un modello attualizzato di co-progettazione e sviluppo integrato, con il coinvolgimento delle comunità locali.

Aroldo Curzi Mattei, presidente della Fondazione Enrico Mattei, ha sottolineato la necessità di un cambio di prospettiva nella cooperazione con il continente africano: «Noi dobbiamo chiedere all’Africa quali iniziative avviare per costruire collaborazioni fondate sulla pari opportunità. Per noi è fondamentale puntare su prevenzione, tecnologia e telemedicina in ambito sanitario. Ci fa molto piacere collaborare con la squadra di eccellenze di AMSI, Movimento Uniti per Unire, Co-Mai,UMEM e AISC News, per la loro importante esperienza, nazionale e internazionale, nei diversi settori». Con queste parole, Curzi Mattei ha esortato l’Italia a farsi promotrice di un nuovo paradigma euro-africano fondato sulla responsabilità condivisa.

Interventi istituzionali e diplomatici

Tra gli interventi di rilievo quello del prof. Francesco Corvaro, inviato speciale per il clima del Ministero degli Esteri, che ha ribadito la centralità della cooperazione energetica e climatica.
Il ministro plenipotenziario Fabrizio Lobasso ha sottolineato il potenziale delle PMI italiane nei mercati africani e il ruolo chiave del sistema produttivo locale.

Presenza diplomatica africana

Il convegno ha invitato alla partecipazione  gli ambasciatori accreditati in Italia di numerosi Paesi africani. Presenti anche gli ambasciatori di Somalia (Mohamed Abdi Gafow) e rappresentanti di altre missioni diplomatiche africane.

L’intervento del Prof. Foad Aodi

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il Prof. Foad Aodi ha ribadito la necessità di intensificare i programmi di accoglienza e solidarietà verso i rifugiati. Nella sua relazione – richiesta dal presidente della Fondazione Enrico Mattei – Aodi ha ricostruito la storia dell’immigrazione sanitaria in Italia, illustrando anche la condizione attuale dei professionisti della sanità di origine straniera e le criticità della sanità italiana.

Ha sottolineato l’importanza di formare operatori nei Paesi di origine, investendo in tecnologia, formazione e creazione di posti di lavoro. «Solo così», ha spiegato, «potremo costruire un ponte stabile per la pace, evitare la fuga di cervelli e scongiurare nuove desertificazioni sanitarie a livello internazionale».

Tra gli ospiti d’onore del convegno, il Prof. Foad Aodi, presidente dell’AMSI – Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, fondatore della Co-Mai – Comunità del Mondo Arabo in Italia, presidente dell’UMEM – Unione Medica EuroMediterranea, direttore dell’Agenzia Internazionale AISC News – Informazione Senza Confini, membro del Registro esperti della FNOMCeO, docente universitario e direttore sanitario del Poliambulatorio Iris Italia.

Nel suo ampio intervento, Aodi ha sottolineato come la cooperazione internazionale debba basarsi su progetti sanitari, formativi e produttivi concreti, superando l’assistenzialismo e costruendo ponti tra civiltà attraverso azioni durature.

«Serve una cooperazione dal basso, condivisa con le comunità locali. Sanità, agroindustria e formazione industriale devono essere al centro della nostra progettualità. Noi ci muoviamo da oltre 25 anni su questo fronte, con iniziative reali, non solo dichiarazioni d’intenti».

Ha poi spiegato come la narrazione tossica sull’Africa e sul mondo arabo debba essere contrastata con un’informazione nuova, trasparente e costruttiva:

«Con AISC News vogliamo valorizzare le buone pratiche, le esperienze virtuose, e dare voce alle comunità. L’informazione non è solo cronaca: è uno strumento di cooperazione».

Aodi ha intervistato in diretta per AISC News diversi protagonisti del convegno, tra cui il presidente della Fondazione Enrico Mattei, l’assessore Sergio Cardinali e i coordinatori del Dipartimento Piano Mattei di Uniti per Unire, Calisesi e Kamel Belaitouche (anche presidente della Comunità del mondo arabo in Italia-Co-mai) )

Nel colloquio, hanno ribadito come l’Italia debba cambiare approccio all’Africa, passando dalla domanda “cosa possiamo fare per loro” alla domanda “cosa può fare l’Africa per noi”, valorizzandone le risorse e il capitale umano.

«Oggi l’Africa offre un mercato, offre risorse. L’Italia offre competenze. Insieme possiamo costruire un modello bilaterale, integrato e sostenibile».

Dal punto di vista sanitario, Aodi ha esposto la proposta di creare hub mobili e presidi di prossimità nei cantieri africani, sfruttando tecnologie di diagnostica preventiva, in collaborazione con università, accademie e strutture sanitarie italiane:

«Formare professionisti africani, investire nella prevenzione e umanizzare l’assistenza: questa è la nostra visione. Gli operatori italiani della salute sono apprezzati per competenza e umanità, e dobbiamo farne un ponte di sviluppo reciproco. Nel frattempo, possiamo aprire percorsi formativi anche per gli stranieri, mentre i nostri giovani si specializzano. Una visione sinergica, inclusiva e concreta».

Infine, ha ribadito l’impegno del Movimento Uniti per Unire a promuovere i gemellaggi istituzionali e un protocollo concreto di cooperazione con la Fondazione Mattei, sottolineando:

«Il mondo sta attraversando il momento più difficile della sua esistenza. Parliamo di pace e cooperazione come strumenti per unire i popoli, per costruire ponti, non muri. L’Umbria, con Terni e Perugia, può diventare un laboratorio virtuoso, una terra di integrazione, nel solco della figura di San Francesco. E oggi più che mai, non dobbiamo lavorare per l’Africa, ma con l’Africa».

Un protocollo operativo concreto tra Fondazione Mattei e Uniti per Unire, Amsi, Co-mai ed Aisc News

Uno dei risultati più rilevanti del convegno di Collescipoli è stato l’avvio della costruzione di un protocollo operativo di cooperazione tra la Fondazione Enrico Mattei e il Movimento Uniti per Unire, Amsi, Co-mai, UMEM e Aisc News. Il progetto, fortemente sostenuto da entrambi i promotori, punta alla creazione di reti strutturate tra enti locali italiani e africani, con l’obiettivo di attivare gemellaggi istituzionali, distretti sanitari e formativi, collaborazioni imprenditoriali miste e hub territoriali per la salute e lo sviluppo sostenibile.

Il presidente Aroldo Curzi Mattei ha evidenziato come questo accordo rappresenti “una missione concreta, nata dall’ascolto e dalla conoscenza dei bisogni dei territori africani”, mentre il Prof. Aodi ha ribadito il ruolo chiave delle diaspore, delle comunità migranti e dei professionisti italo-stranieri nel trasferimento delle competenze e nella costruzione di un modello virtuoso di cooperazione: «Non chiediamo carità, ma alleanze. Questo protocollo sarà la base per dare vita a progetti tangibili, sostenibili e replicabili, nel rispetto della dignità e delle risorse locali».

Anche Jean-Claude Calisesi e Belaitouche Kamel Eddine, coordinatori del Dipartimento Piano Mattei di Uniti per Unire, hanno confermato l’impegno attivo alla realizzazione del protocollo con il coinvolgimento del nostro dipartimento Piano Mattei e tutta la rete internazionale in 120 paesi.

Le interviste del Prof. Aodi per AISC NEWS

Al termine del convegno, in diretta con il canale digitale di cui è Direttore e Fondatore, AISC News, Aodi ha intervistato i protagonisti istituzionali e diplomatici: il presidente della Fondazione Enrico Mattei, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni Sergio Cardinali, e i coordinatori del Dipartimento Piano Mattei di Uniti per Unire Jean-Claude Calisesi e Belaitoushe Kamel Eddine, insieme ai rappresentanti diplomatici di Eritrea, Somalia e Repubblica del Congo.

Aroldo Curzi Mattei – Presidente Fondazione Enrico Mattei

«La nostra cooperazione parte da un principio: non si tratta di aiuto, ma di collaborazione. L’Africa è un partner strategico e può offrire risorse e mercati, mentre l’Italia può condividere competenze e modelli imprenditoriali replicabili, come quello dei distretti. Il nostro obiettivo è costruire insieme e non sostituirci agli altri. Operiamo in tre ambiti chiave: sanità, agroindustria e formazione industriale, con hub mobili per la diagnostica, modelli finanziari sostenibili per il green feed, e centri di training per automazione. Il nostro approccio è ispirato a Mattei: dignità, equilibrio, visione multilaterale». Infine il presidente ha evidenziato che la fondazione esiste da prima del piano mattei e noi ci consideriamo una parte della soluzione.

Belaitouche Kamel Eddine – Coordinatore organizzativo Uniti per Unire, Presidente Co-Mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia)

«Abbiamo avviato un percorso che rompe con le logiche assistenzialiste del passato. Dobbiamo cambiare mentalità anche noi africani: nessuno verrà a salvarci. È tempo di diventare responsabili delle nostre risorse. Collaboriamo con la Fondazione Mattei per costruire qualcosa di reale: nessuno regala niente, ma insieme possiamo creare modelli sostenibili. Questo vale anche per i gemellaggi richiesti da diversi Paesi africani, che siamo pronti a favorire. Non vogliamo che si lavori per l’Africa, ma con l’Africa».

Jean-Claude Calisesi – Coordinatore Dipartimento Piano Mattei, Uniti per Unire e coordinatore di Uniti per Unire in Umbria

«Nonostante la concomitanza con il vertice europeo, l’evento ha registrato una partecipazione ampia. È stato un dibattito profondo, nel quale abbiamo tracciato le basi per un protocollo di intesa tra il nostro movimento e la Fondazione Mattei. Un accordo che punta a gemellaggi istituzionali, distretti sanitari, formazione congiunta e sviluppo di hub locali. La concretezza è la nostra priorità: basta parole, servono progetti strutturati».

Sergio Cardinali – Assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni

«È stata una giornata storica per Terni. La collaborazione con l’Africa non è più solo un’opportunità, ma una necessità. Le nostre aziende già operano in alcuni Paesi africani, e abbiamo cercato anche fondi europei per progetti con l’Università di Rabat. Il nostro saper fare industriale può alimentare una cooperazione reciproca e concreta. Inoltre, la crisi della sanità in Umbria – con una popolazione sempre più anziana – impone un uso intelligente della tecnologia per la prevenzione e la dignità delle cure. Il dialogo con la Fondazione Mattei ci consente di sognare un gemellaggio di territori e saperi».

Riflessioni Finali

Il convegno di Collescipoli ha rappresentato una pietra miliare nel tracciato di una cooperazione che supera l’assistenzialismo e guarda alla dignità, alle competenze e alla reciprocità. Il messaggio emerso è forte: non lavorare per l’Africa, ma lavorare con l’Africa.

Ufficio stampa Uniti per Unire
AMSI – UMEM – AISC – UNITI PER UNIRE
c/o Centro Medico Iris Italia – Roma
Tel. 06.8862793
www.unitiperunire.org – www.aisc.news – www.amsimed.org
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