COMUNICATI STAMPA

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLARICONOSCERE LA PALESTINA ORA, L’ITALIA NON RESTI INDIETRO. IL PROF. AODI SCRIVE A MATTARELLA

«Due anni di silenzio pesano sull’immagine del nostro Paese. Seguiamo la strada di Francia, Regno Unito e Malta»

«Due anni di silenzio pesano sull’immagine del nostro Paese. Seguiamo la strada di Francia, Regno Unito e Malta»

ROMA, 1 AGOSTO 2025.

di Foad Aodi

Presidente Onorario CO-MAI – Comunità del Mondo Arabo in Italia
Presidente UMEM – Unione Medica Euro Mediterranea
Direttore AISC News – Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini
Medico, giornalista internazionale, esperto in salute globale

Egregio Presidente,

da sempre le nostre associazioni e i nostri movimenti hanno mantenuto una posizione equilibrata sulle crisi in Medio Oriente: mai polemiche, mai parole fuori luogo.

Scrivo per ringraziarLa dei segnali che cominciano ad arrivare sul dossier palestinese. È un apprezzamento che unisco all’invito ad accelerare un cambio di passo: l’Italia rischia di perdere credibilità e peso internazionale, anche tra gli imprenditori arabi e di origine straniera. Negli ultimi due anni, la richiesta di informazioni e assistenza per investire in Italia da parte della nostra community è diminuita del 40%, e nel 95% dei casi la motivazione è legata alla posizione politica italiana su questa questione. Il made in Italia rischia di rimanere in Italia e non viene acquistato nei paesi arabi ed africani come ci dicono le ultime statistiche riguardo, i ristoranti italiani ,scarpe vestiti ,arredamenti italiani che stanno diminuendo molto i loro affari in questi paesi .

Al contrario, la posizione della società civile italiana è vista positivamente. A pesare è l’ambiguità dei partiti e numerosi politici: negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a cambi di linea mediatica e posizione politica dettati da convenienze politiche e alleanze di governo.

Confido che Ella possa dare un impulso al Governo, affinché l’Italia non rimanga ai margini delle iniziative internazionali, come quelle annunciate in questi giorni da Francia, Regno Unito, Malta e Canada, che a settembre all’ONU intendono riconoscere lo Stato di Palestina

RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA E GOVERNANCE DEMOCRATICA

Oggi circa 147 Paesi membri dell’ONU, pari al 75% dell’Assemblea, hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina. La Francia, con il Presidente Macron, formalizzerà tale riconoscimento a settembre. Il Regno Unito, con il Primo Ministro Starmer, farà altrettanto se Israele accetterà un cessate il fuoco e sospenderà le annessioni in Cisgiordania. Anche Malta e Canada si muovono nella stessa direzione.

L’Italia non può restare ferma dietro una posizione attendista. La divisione tra Gaza e Ramallah pesa, ma non può giustificare l’immobilismo. Bisogna guardare al popolo palestinese: alle donne, ai bambini, agli uomini che hanno diritto a un futuro e a una rappresentanza democratica.

La mia proposta è chiara: un governo palestinese eletto dal popolo in modo democratico e civile, al servizio dei cittadini e non delle fazioni politiche che sempre devono essere eletti scelti e giudicati solo dal popolo palestinese come tutti i paesi democratici e liberi nel mondo.

EMERGENZA UMANITARIA: OLTRE 60MILA MORTI A GAZA

Il bilancio delle vittime a Gaza ha superato i 60.000 morti di cui 18.500 bambini e in gran parte civili. Questa tragedia non può restare senza risposta: serve un cessate il fuoco immediato e un’azione politica che accompagni l’avvio di uno Stato palestinese riconosciuto e legittimo.

AIUTI SANITARI IMMEDIATI: UN IMPEGNO NECESSARIO

Dopo il Suo intervento, Presidente, accogliamo con favore gli aiuti sanitari già avviati dall’Italia, iniziativa importante e apprezzata. Tuttavia, i nostri professionisti della sanità – medici, infermieri, ortopedici, neurochirurghi, pediatri, ginecologi, pneumologi – ci segnalano l’urgenza di un intervento ancora più ampio e rapido. A Gaza aumentano quotidianamente i decessi per fame, in particolare tra i bambini, e cresce la diffusione di malattie infettive e pandemie. Sono oltre 17.000 i minori che hanno perso uno o entrambi i genitori, e più di 8.000 hanno subito amputazioni di uno o più arti. Allo stesso tempo, oltre 60.000 donne in gravidanza vivono in condizioni di grave denutrizione, con un alto rischio di aborti precoci. Migliaia di pazienti cronici – cardiopatici, oncologici, diabetici – non seguono da anni i piani terapeutici per mancanza di farmaci. Per questo chiediamo ospedali mobili, missioni sanitarie dedicate e la consegna di aiuti che raggiungano in sicurezza le aree realmente bisognose, evitando tragedie nelle file di distribuzione. Serve un cessate il fuoco immediato e un’azione sanitaria urgente.

Confidando nella Sua sensibilità e nella storia diplomatica dell’Italia, chiedo che il nostro Paese si unisca ai partner europei e internazionali nel riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina e nell’avviare un percorso concreto di pace e stabilità.

L’ORRORE QUOTIDIANO DELLA GUERRA E LA SANITÀ AL COLLASSO

Ogni giorno a Gaza la guerra divora vite e speranze. Gli ospedali rimasti in piedi sono scheletri di cemento: reparti distrutti, macchinari inservibili, farmaci inesistenti. I medici operano in condizioni estreme, senza strumenti, spesso a mani nude, scegliendo a chi destinare l’ultimo filo di ossigeno. La tragedia non è solo nei numeri, ma nella quotidianità di un popolo che muore per un piatto di minestra, perché l’accesso al cibo e all’acqua è negato anche a donne, bambini e civili inermi. In questo scenario disumano, non si muore solo sotto le bombe: si muore di fame, di sete, di assenza di cure, e questo è inaccettabile agli occhi del mondo.

A questa mia richiesta si uniscono i consigli direttivi CO-MAI ,UMEM e AISC NEWS e numerosi palestinesi ed ebrei che manifestano in Israele per il  dialogo e la pace tra palestinesi ed israeliani.

Infine caro Presidente la questione come sa è politica e non è religiosa: per tanto ribadiamo il nostro impegno come sempre contro l’antisemitismo e l’islamofobia e tifiamo tutti per la pace e il dialogo.

Prof. Foad Aodi
Presidente Onorario CO-MAI
Presidente UMEM
Direttore AISC News

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa AMSI – Uniti per Unire – AISC NEWS
www.unitiperunire.org – www.amsimed.org – www.aisc.news
Centro Medico Iris Italia – Roma | Tel. 06.8862793
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