Tassazione agevolata sulle guardie notturne, la soddisfazione di Cimo: un passo positivo per i medici
"Finalmente la norma viene applicata correttamente, senza interpretazioni distorte", così commenta Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, dopo la decisione dell'Agenzia delle Entrate di estendere la tassazione agevolata al 15% anche alle guardie notturne.

“Finalmente la norma viene applicata correttamente, senza interpretazioni distorte”, così commenta Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, dopo la decisione dell’Agenzia delle Entrate di estendere la tassazione agevolata al 15% anche alle guardie notturne. La nuova misura consente alle prestazioni aggiuntive svolte durante la notte di beneficiare di condizioni fiscali favorevoli, ponendo fine alla disparità che fino ad oggi penalizzava i medici che lavorano di notte.
L’applicazione corretta della norma: un vantaggio per i medici
In un comunicato ufficiale, Quici sottolinea come l’Agenzia delle Entrate abbia finalmente deciso di applicare la norma in modo chiaro e senza ambiguità. Secondo il presidente di Cimo-Fesmed, in assenza della tassazione agevolata, sarebbe stato più conveniente per un medico lavorare sei ore durante il giorno piuttosto che dodici ore di notte, data la differenza nei guadagni netti. Senza il beneficio fiscale, infatti, le guardie notturne avrebbero portato a una retribuzione nettamente inferiore rispetto al lavoro diurno. Quici evidenzia che, senza la defiscalizzazione, il compenso per 12 ore di lavoro notturno sarebbe stato di 364,8 euro, mentre per 6 ore di lavoro diurno, tassate al 15%, il guadagno sarebbe variato tra 408 e 510 euro, a seconda della tariffa regionale.
Soddisfazione per la decisione, ma attenzione alla vigilanza
La decisione dell’Agenzia delle Entrate, resa pubblica l’11 dicembre, stabilisce che se le prestazioni aggiuntive comprendono le guardie notturne, queste debbano essere tassate con l’imposta sostitutiva del 15%. Quici ha espresso la propria soddisfazione per questa risoluzione, ribadendo l’importanza di garantire che la nuova normativa venga applicata correttamente in tutte le aziende sanitarie italiane. “Ora le aziende sanitarie non hanno più scuse per non applicare la tassazione agevolata alle prestazioni notturne”, afferma Quici, che si impegna a monitorare la situazione per assicurarsi che la normativa venga rispettata uniformemente su tutto il territorio nazionale.
Riflessioni sulla disparità di trattamento tra lavoro diurno e notturno
Il presidente di Cimo-Fesmed ha poi criticato il parere iniziale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che suggeriva che i medici che svolgono 12 ore di lavoro notturno dovrebbero guadagnare meno di chi lavora solo sei ore durante il giorno. Quici ha definito tale posizione come ingiusta e dannosa, sottolineando che senza l’applicazione della tassazione agevolata, il lavoro notturno sarebbe diventato un onere troppo gravoso per i medici, che avrebbero preferito evitare le prestazioni aggiuntive notturne.
Conclusioni: una misura positiva, ma da monitorare
La decisione dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un passo importante verso un trattamento fiscale più equo per i medici, ma la vigilanza resta fondamentale per garantire che la misura venga applicata correttamente. Il lavoro notturno comporta, infatti, non solo un impegno fisico maggiore, ma anche un disagio aggiuntivo per i professionisti della salute, che devono essere adeguatamente compensati per il loro lavoro.
Prof. Foad Aodi, medico palestinese, giornalista internazionale iscritto all’albo di Roma e del Lazio, ed esperto di salute globale, Presidente di Amsi, Umem, Co-mai e Uniti per Unire.